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  17/03/2008 02:29 | |
Ieri ho telefonato a Renata Leone.
Era appena tornata a casa dopo essere stata a pranzo con un amica ed il professore Don Battista Cadei, mio amico di lunga data.
Gli ho detto che oggi cadeva il terzo anniversario della morte di Saro e che mi manca ancora molto.
Saro è stato mio amico per più di tre decenni.
Lo conobbi nel settembre del 1972, avevo 17 anni, lui ne aveva appena compiuti 46. Fu l'inizio di una grande amicizia durata fino al 17 marzo del 2005. Ho visto chiudere la sua bara .....e poi la sepoltura.
Ora giace nel cimitero di Urgnano, paese a 7 km da Bergamo.
Saro era un artista, un pittore, un poeta, un Maestro e critico d'arte. Era un uomo di eccezionale cultura, grande appassionato di musica classica, di cui conosceva ogni nota.
Fra le cose che conservo con grande onore sono i suoi diari ed un suo quadro.
Mi manca ancora molto e non trovo mai le parole per descrivere le mie emozioni. Ricordo solo la telefonata di Renata che mi raggiungeva nel mio ufficio, quella mattina del 2005, un giovedì, alle 10,00.
"Saro non c'è più", mi disse. Il mio grido di dolore si sentì anche negli altri uffici, in pochi istanti, si precipitarono i miei compagni che ancora rammentano quel triste momento.
Era un uomo profondamente dotato di una magnifica comunicazione, tanto da renderlo carismatico.
Quando gli parlavo dei miei problemi quotidiani, usava spesso dire "futtitinne" tipica espressione dialettale siciliana che significava un lieve, leggero, etereo disinteresse e disincanto verso le cose del mondo; un soave distacco dai problemi nostri e dalle nostre pene ed affanni.
La vita t'affanna?
"FUTTITINNE!!!".
Negli ultimi anni della sua vita, Saro, si era impegnato ad aiutare gli altri, a sostenerli per qualsiasi sopruso avessero subito.
Riusciva a trovare parole di conforto per tutti e di tutti aveva un gran rispetto.
Dio, quanto mi manca!!!!!
"Non piangete alla mia tomba
io non ci sono
c'è solo terra.
Mi troverete al tramonto
in uno stormo di meravigliosi voli
nelle guglie di milioni di punte gelate
di diamanti.
Nel radioso risorgere del sole.
Non piangete alla mia tomba
non piangete.
Io non ci sono
c'è solo terra."
(Saro Leone)
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